Vecchia questione quella del Cimitero, dolore che si aggiunge al dolore della perdita del caro quella che i cittadini di Anguillara devono vivere.
Ma vi pare possibile che a decorrere da oggi, nell’Anno del Signore 2025, a distanza di oltre 220 anni dall’Editto di Saint Cloud, ad Anguillara per poter dire addio ad un proprio defunto sia necessario correre il rischio che la sua salma giaccia giorni in un volgarissimo deposito perché non ci sono più posti disponibili?
Il Cimitero è “Sold Out” – tutto finito – 0 posti disponibili.
La verità nuda e cruda è proprio questa, per poter seppellire qualcuno in questo paese, benedetto da Dio e maledetto dagli uomini, è inoltre necessario che vengano requisite le tombe la cui concessione è stata legittimamente acquistata dai cittadini oppure è necessario materialmente liberarne altre dalle salme ivi collocate, spendendo soldi, energie e soprattutto rinnovando dolori che con un minimo di buonsenso e programmazione si sarebbero potuti evitare.
Riuscite ad immaginare qualcosa di più triviale del non aver rispetto dei morti?
Alle latitudini romane siamo abituati a prenderci gioco del fato, del destino ed anche dei nostri stessi defunti, famosa è la nostra espressione riguardante i nostri avi declinati con la desinenza “…acci” che in tutto il resto del globo fa rabbrividire chi la sente… ma noi siamo romani, guasconi ed irriverenti, proprio per questo quando la questione desta rabbia anche da noi significa che è divenuta universalmente insopportabile.
E dire che quella del Cimitero è questione su cui si discute da almeno un decennio, non ci si può certo nascondere dietro ad un dito o alla scusa di una imprevedibile sopravvenuta necessità – tutto al contrario, siamo in piena emergenza nonostante il fatto che il numero delle sepolture sia drasticamente calato per via della crescente e diffusa pratica della cremazione. Questo rende ancora più evidenti le responsabilità del nostro Comune.
Eppure sui tavoli dei nostri amministratori da tempo giace (scusate l’utilizzo del termine davvero infelice) una vera e propria proposta di project financing “per la costruzione e la gestione di Impianto Cimiteriale dotato di 2 Forni di cremazione, n. 3150 Loculi, n. 1440 Colombari, n. 28 Cappelle Private, n. 44 Lotti di terreno e n. 720 Sepolture a Terra presso il Comune di Anguillara”.
Il Comune in sostanza non deve fare assolutamente nulla e riesce a sbagliare anche quando deve solo annuire.
Non ci credete? Guardate qui – da quasi un anno questo progetto riposa bellamente su qualche scrivania e per la sola valutazione della fattibilità abbiamo già impegnato la spesa di bilancio di € 7.173,60, e noi cosa facciamo? Mentre una società sta valutando per conto nostro (ovviamente non c’era nessuno interno in grado di farlo…) se il progetto proposto per la realizzazione di un nuovo cimitero (con tanto di impianti di cremazione) sia fattibile o meno ci facciamo esaurire i loculi, requisiamo quelli concessi a privati che hanno anche pagato, paghiamo le traslazioni per liberarli (circa 400,00 € cadauna) e stanziamo altri soldi per costruire altri loculi in quello vecchio – Vi sembra assurdo? Non ci credete? Leggete un pò qui allora.
Questa Giunta si è insediata nel 2020, il problema di cui parliamo perdura almeno dal 2016 e nel 2018 era già esplosivo (leggete qui).
Questa Giunta non si è trovata a fronteggiare qualcosa di imponderabile, ha trovato un problema ben noto ancor prima di candidarsi e in 4 anni non ha saputo risolverlo neanche quando la soluzione gliel’ha fornita un privato su di un piatto di argento.
Oggi come da prassi si insegue l’emergenza anziché evitarla e lo si deve fare spendendo soldi pubblici a vanvera, ci si auto-costringe ad insopportabili atti di imperio verso chi ha legittimamente acquistato un diritto concessorio per il suo eterno riposo e soprattutto si va ad aggiungere dolore all’immenso dolore di chi sta già affrontando un lutto.
Sembra quasi che lo si faccia apposta, come per precostituirsi la ragione per fare qualcosa in emergenza, nella convinzione di berlusconiana memoria che in emergenza si possa far tutto e che un’emergenza, anche precostituita, legittimi tutto.
Alla luce di questo la precedente domanda assume anche un altro valore: Riuscite ad immaginare qualcosa di più triviale del non aver rispetto dei morti?
Dobbiamo essere coscienti che se domani non verrà liberato di imperio qualche loculo da salme c.d. “mineralizzate” sarà necessario iniziare a requisire i posti anche nelle Tombe di Famiglia. Un gioco tristissimo che fa gerarchie di trapassati.
A quanto ci risulta ad oggi ci sono circa 150 feretri in tumulazioni provvisorie, 150 salme giacciono dove non dovrebbero essere e prima o poi dovranno essere spostate con nuova spesa – la nuova determina d’urgenza non ci dice quanti nuovi loculi si andranno a costruire con la nuova spesa, anche ammettendo che se ne realizzino 150 si riuscirebbe solo a pareggiare il conto, andremo in sofferenza il giorno dopo la fine dei lavori (non è vero già siamo in sofferenza), senza contare che a spanne, vista la delibera e considerati gli spazi difficilmente se ne riusciranno a realizzare più di 20/30
Di nuovo la stessa vecchia domanda: Riuscite ad immaginare qualcosa di più triviale del non aver rispetto dei morti?
Quello di cui parliamo è un problema che ci crea un forte senso di vergogna, un problema prevedibile che senza gestione finisce con lo scadere nell’emergenza e che quindi rischia di dare spazio a soluzioni non giuste per il Paese.
In alcuni contesti per salutare la dipartita di qualcuno si usa una espressione consolatoria: “ha cessato di vedere il peggio”.
Quando una cosa del genere la dicono i vivi però significa che è finita la speranza.
Leda Catarci & Francesco Falconi.
Chiarissimo Francesco l’hai scritto:
“ha cessato di vedere il peggio”.
Io e te veniamo da quel contesto in cui questa espressione è usata Maestro.
Buongiorno a voi che mi leggete
Consiglio la lettura di P.Alberto Maggi “Chi non muore si rivede”
il mio viaggio di fede e allegria
tra il dolore e la vita.