Il Dubbio Comporta Maggior Cautela e Maggior Altruismo. Il buonsenso al tempo del COVID (ovvero Ama il Tuo Sogno Se Pur Ti Tormenta)

Ho già scritto in passato che non ritengo giustificabile o giusto dare del cretino a persone che nutrono perplessità nei confronti della gestione della vicenda Covid e di conseguenza anche alla questione vaccini, non ritengo neanche giusto definire “no-vax” a prescindere chi ha deciso di non vaccinarsi per questa vicenda in forza di dette perplessità.

Per questioni del tutto analoghe non posso ritenere giusto o giustificabile l’approccio di molti contrari alla campagna vaccinale (ed alle mascherine, ed al lockdown, ed al Green pass…) soprattutto se – come spesso accade – volto a definire un povero scemo e credulone colui che ha invece deciso di fidarsi della voce istituzionale.

E’ una dicotomia assurda che spiega poco e risolve nulla.

Ho una mia posizione, chi ha perplessità per me ha diverse ragioni per nutrirle, la comunicazione in materia è stata quanto meno lacunosa, questo ha di certo contribuito ad alimentare una sorta di sfiducia e di scetticismo nei confronti delle istituzioni che noi Italiani abbiamo anche ragione ad avere (visti i precedenti storici) e che forse abbiamo anche come dote genetica ma di fronte ad una situazione di confusione non è forse più giusto adottare un metro di cautela ancora più alto rispetto a quello che sembra almeno opportuno?

La chiave sta (o dovrebbe stare) nel buonsenso e nell’altruismo.

Abbiamo perculato per decenni i giapponesi con le MASCHERINE in giro per Roma credendo che le indossassero per non contrarre malattie poi all’improvviso ci è parso tutto più chiaro e meno comico, in realtà le indossavano perchè magari raffreddati e quindi con l’intenzione di non contagiare il prossimo, nessuno li obbliga, lo fanno per buonsenso ed altruismo, come dovremmo quindi considerare socialmente tutti quelli che fin dall’inizio della pandemia criticano l’utilizzo delle mascherine? Di certo meno evoluti, meno educati, meno rispettosi, meno altruisti dei Giapponesi. Almeno questo, se si nutre infatti il dubbio che questo virus possa essere più o meno contagioso di un raffreddore allora è il dubbio stesso a dover imporre l’uso della mascherina e la necessità che ad imporcelo sia invece un provvedimento governativo è il fallimento di una nazione che è incapace di darsi delle regole di buonsenso da sola.

Stessa cosa dicasi per le limitazioni alla LIBERTA’ DI CIRCOLAZIONE (ricorderete di certo chi durante il Lock-Down lamentava di non essere libero di fare jogging dando dello scemo a chi chiedeva un pò di prudenza), se durante una pandemia c’è bisogno di una legge dello stato che ti imponga di non muoverti significa che non te la sai dare da solo, Amico mio Ti manca qualcosa…. 

Hai il dubbio che ci sia una PANDEMIA? In questo caso qual è la scelta più rispettosa, prudente, civica che puoi fare? Fare quello che vuoi oppure scegliere in piena libertà di non correre il pericolo di essere il pericolo? Non lo vuoi fare? Che qualcuno ti veda come un maleducato o come un egoista è il minimo che possa accadere, come dici non te ne frega niente? Appunto!

Un’argomentazione simile si può fare per il GREEN PASS, non fa piacere a nessuno ma poter dimostrare con buone probabilità al tuo interlocutore che te non hai il virus o che perlomeno hai fatto qualcosa per accertartene o per evitarlo non è forse qualcosa che manifesta rispetto nei suoi confronti? Se te lo deve imporre una legge siamo di fronte ad un fallimento ed in questo aggiungo che da consigliere comunale non posso che provare un profondo senso si VERGOGNA nei confronti della scelta della maggioranza di votare unanimemente contraria alla mozione che suggeriva ai consiglieri di autoimporsi l’obbligo di Green pass quando per i cittadini era già obbligatorio mentre per i consiglieri no, siamo di fronte ad un atto che per me di certo è stato egoista e maleducato. Prevengo le critiche: Non puoi impedire a me di vergognarmi di un tuo atto!

Identico il discorso per i VACCINI con alcune aggiunte e puntualizzazioni, l’obbligo vaccinale mi crea serie perplessità (sono un Avvocato, pratico l’arte del dubbio) soprattutto se letto in maniera coordinata con gli sgravi di responsabilità connessi ai documenti che vengono richiesti al momento del vaccino, 
ma la mia domanda è: se hai il dubbio che ci sia davvero un virus letale in giro (magari non per te), la soluzione più prudente ed ovvia è non vaccinarsi o vaccinarsi? Te lo deve imporre una legge? Non sei capace a capirlo da solo?
Qui la questione relativa al concetto di “altruismo” se permettete si fa anche più stringente e secondo me sarebbe opportuno iniziare a parlare di “PATTO GENERAZIONALE”. Ho quasi 50 anni, mio Figlio ne ha quasi 3, io personalmente avverto l’obbligo etico di vaccinarmi per dare a mio Figlio la possibilità di non farlo per il semplice fatto che la mia aspettativa di vita è più bassa della sua per questioni anagrafiche – Non c’è da dire altro. 
Anche volendo dare statisticamente per certo il rischio di una qualche conseguenza vaccinale sono io che devo caricarmelo sulle spalle per dare a lui almeno la possibilità di non avere lo stesso carico – è cosi che deve essere – PUNTO!

Secondo alcuni la concentrazione più alta (se non addirittura esclusiva) di “negazionismi”sarebbe rinvenibile in un’area politicamente inquadrabile a destra, premesso che la circostanza non mi sembra affatto vera devo aggiungere – per favore… la destra è un’altra cosa, un pensiero di destra fa leva su disciplina, rigore e rispetto che nei ragionamenti che leggo sono del tutto assenti, c’è solo tanto menefreghismo e questo è trasversale, se lo manifesta uno che per suo rigore personale dovrebbe esserne distante allora siamo in presenza di quella che ritengo un’aggravante, poi per cortesia… che amenità è avere un’idea politica su di un dato biologico (voluta provocazione).

Durante il Lock-down pubblicai il contributo illuminante di un Magistrato del Consiglio di Stato (Dott. Massimiliano Noccelli, estensore peraltro della Sentenza di Eluana Englaro) che – per l’appunto – sottolineava con argomentazioni giuridiche che ho trovato ineccepibili – come il dovere di indossare una mascherina o di limitare la propria libertà derivasse da ragioni di rispetto umano (che poi sono la ratio genetica stessa del Diritto), la situazione per me non è cambiata, non mi piace vivere con la paura di un virus, non mi piace il Green pass, non mi piace il vaccino, non mi piace portare una mascherina, c’è anche il rischio che tutto quanto sopra mi possa danneggiare ma a prescinder dal fatto che il rischio opposto possa essere (per me o per gli altri) maggiore io decido di correrlo….

Perché mi tormenta il sogno di un mondo in cui certe decisioni uno le prende senza la necessità di una imposizione, amo il mio prossimo e lo rispetto.

Chicco.

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