POVERO LAGO.



Non so se lo sapete ma Acea ha chiesto (e sembra ottenuto dalla Regione) un’autorizzazione temporanea a captare nuovamente le acque dal Lago nonostante il fatto che lo stesso sia al di sotto dei suoi livelli naturali per il periodo e nonostante i diversi provvedimenti giudiziari ed amministrativi in materia impongano lo stop alle captazioni.
Le captazioni di cui parliamo dovrebbero durare circa un mese e comportare un abbassamento del Lago di – 3 cm.

La richiesta deriverebbe dalla volontà/necessità di provvedere alla pulizia delle condutture.

Come forse saprete il Comitato per la tutela del Lago presieduto da Graziarosa Villani ha inoltrato a tal proposito una diffida che troverete qui: https://drive.google.com/…/1qhmYKphwu36Mh3Iprf8…/view….

Speriamo davvero che le Autorità a cui la diffida è stata inviata facciano qualcosa, io nutro speranze.

Aggiungerò qualcosa, premettendo che sarò lungo e che nulla di quello che scriverò potrà considerarsi integralmente farina del mio sacco, senza i contributi scientifici che sono alla base dei nostri atti giudiziari ed amministrativi difficilmente sarei in grado di esprimere quello che segue.

In questa sede vorrei però parlare di quale è il sentimento comune che ci lega al Lago, lo faccio con una certa preoccupazione perchè sento sempre più spesso parlare anche privati cittadini della volontà di far si che il Lago venga fatto abbassare, il più delle volte per esigenze commerciali o per evitare che opere pubbliche costruite evidentemente senza alcun criterio di prudenza possano subire il destino o i rischi a cui tale mancanza li espone.

L’ultima tendenza di questa deriva che io reputo molto pericolosa passa attraverso la riferita esigenza di restituire al fiume Arrone l’acqua che lo sbarramento di fine 1600 gli avrebbe tolto, vediamo se questa tesi è storicamente o scientificamente valida:

Il fiume Arrone è un corso d’acqua di quarto livello che ha molti problemi ambientali e che si alimenta da sempre con le acque del Lago di Braccianoquando questo raggiunge il suo massimo livello. 

Ne è infatti l’emissario e quindi nel suo alto corso ha un regime intermittente perché il Lagonon ha immissari ed ha un livello che oscilla tra un massimo e un minimo da sempre. 

Siamo in ambiente mediterraneo e la piena del Lago è a maggio, la magra è a ottobre

Se il lago è sotto la soglia di sfioro posta a 163,04 cm dal 1608 circa (non ricordo la data), l’Arrone va in secca (a meno che Ardis non apre le chiuse di livello intermedio). 

Questo è vero da circa 400 anni (non ricordo esattamente la data), ovvero da quando Papa Paolo V Borghese ripristinò l’acquedotto Traiano e per assicurare una buona pressione assicurò un livello stabile al Lago. 

Ma sarebbe così anche se cambiassimo il livello massimo del Lago: nel primo tratto il fiume Arrone sarà sempre intermittente (proprio perché emissario di un lago in ambiente mediterraneo, che non ha immissari). 

Nel suo corso alto, purtroppo, l’acqua manca da un po’ per colpa dell’abbassamento causato da ACEA nel 2016/2017. 

Quindi ora l’Arrone si alimenta principalmente grazie alle acque piovane (come peraltro ha sempre fatto) e grazie alle acque che gli arrivano dal depuratore del CoBis. 

Recentemente è stato anche promosso il contratto di fiume dell’Arrone (https://contrattodifiumearrone.it/). 

Ora, molti sembrano interessati alle sorti di questo nostro emissario e questo gli fa onore, noi stessi nei nostri atti avevamo evidenziato come il danno/disastro ambientale dovesse essere ravveduto anche con riferimento all’Arrone.

Quello che mi preoccupa – ed anche tanto – è la soluzione che prospettano, che non viene mai scritta nei post, ma solo nei commenti. 
Siamo quindi in presenza post clickbait, che giocano sulla sensibilità ecologica, ma non spiegano subito che la volontà sottesa è quella di abbattere le chiuse poste in prossimità di Castello Vici (Loc. Marmotta), che sono lì da 400 anni, ripristinando quello che dicono essere il livello “naturale” del Lago per “ristabilire” il flusso di acqua nell’Arrone, fiume “ricco di biodiversità”, che sta morendo. 

Diciamo subito che tale tesi ignora il fatto che se anche dovessimo cambiare il livello massimo del Lago, comunque questo avrebbe un massimo, raggiunto per pochi mesi l’anno, in cui defluirebbe nell’Arrone, e poi dei mesi in cui avrebbe un livello più basso, quindi in cui l’Arrone avrebbe sempre e comunque l’alto corso in secca. 

Alto corso che, ripeto, da sempre è a regime torrentizio. 

Sebbene si faccia riferimento alla ricca biodiversità del fiume, che io sappia non ci sono evidenze di questa grande biodiversità acquatica. 

Al contrario ci sono studi legati alla fauna che mettono in evidenza l’inquinamento del fiume (vedi https://www.tandfonline.com/…/10…/02705060.2000.9663758) e studi che rilevano il generale cattivo stato dell’acquifero (vedi https://www.aigaa.org/public/GGA.2005-02.0-16.0042.pdf). 

Nonostante questo il fiume Arrone, nel suo basso corso risulta conforme ai valori di qualità richiesti dalla direttiva acque, almeno secondo quanto riportato nei report un po’ datati di ARPA (vedi http://www.arpalazio.gov.it/…/Conformita_acque…). 

Se qualcuno saprà citare fonti tecniche o scientifiche che invece rilevino l’eccezionale biodiversità dell’Arrone, sarò felice di imparare. 

Ora….. il fatto che non sia un corso d’acqua qualitativamente eccezionale, non significa che possa essere trascurato o sfruttato in modo non sostenibile. 
Ovviamente se si riuscisse a ripristinare lungo tutto il suo corso una buona qualità ambientale mi farebbe molto piacere, anzi diciamo che esulterei.

(attenzione ho detto buona qualità ambientale, non ho detto ripristinare il deflusso di acqua). 

Lo stato del corso nel tratto anguillarino è sicuramente un tema su cui dovrebbe lavorare il comune di Anguillara di concerto con il Parco. 

Ma la soluzione che più o meno velatamente si prospetta, ovvero abbattere la chiusa del Lago di Bracciano che da più di 300 anni ne determina lo zero idrometrico alla quota di 163,04 metri sul livello del mare non è sicuramente una via percorribile… per tanti motivi che ci hanno spiegato gli esperti del settore

L’acqua del Lago di Bracciano ha un livello relativamente omogeneo e stabile… se tralasciamo l’eccessivo abbassamento del 2017 determinato dall’eccessiva captazioni di ACEA, per la quale è in corso un processo penale per disastro ambientale. 

Il Livello del lago, da quando si effettuano misurazioni (circa un secolo), oscilla tra il massimo di 163,04 e un minimo di 162,5. Parliamo del periodo 1910/2015. 

Possiamo presumere senza troppa paura di sbagliare che questi livelli medi (163,04-162,5) sono i livelli che ha da 400 anni, ce lo dicono anche gli indicatori ecologici. 

Il Lago ha quindi un respiro che vede il massimo del livello nel mese di maggio e il minimo nel mese di ottobre. 
Un respiro lento, un battito di cuore dolce e costatante che ha permesso al suo ecosistema di trovare in quattro secoli un equilibrio quasi unico a livello europeo. 

Grazie alla grande stabilità ecosistemica infatti il Lago è sicuramente un “hotspot” di biodiversità vegetale (vedi https://www.jlimnol.it/…/article/view/jlimnol.2014.950/971) e ospita addirittura una specie endemica (https://www.tandfonline.com/…/10.1080/11263504.2013.782902che vegeta nei primi due metri di profondità, una specie che sta rischiando l’estinzione proprio per l’eccessivo abbassamento del lago e che forse tornerà a vivere serena solo se l’acqua del lago tornerà alla sua stabilità… Se il lago ricomincerà a respirare e ad oscillare, come fa da 4 secoli, tra 163,04 e 162,5 metri sul livello del mare. 

Il Lago di Bracciano ha un equilibrio raggiunto in 4 secoli che non possiamo rischiare di perdere perché è proprio grazie a questa stabilità che è eccezionalmente bello. 

È per questo che ospita anche decine di specie di uccelli che ne determinano l’appartenenza alla Rete Natura 2000 con la ZPS IT6030085. 

È grazie a questa stabilità che la sua ittiofauna ospita decine di specie. 

Quindi se per alimentare il fiume Arrone dovessimo perdere la (veramente) straordinaria biodiversità del lago di Bracciano, faremmo, quanto meno, un enorme errore di valutazione ecologica e questa cosa non la dice un piccolo Avvocato di provincia ma i più grandi esperti del settore.

Se questo non bastasse e si continuasse a sostenere (come alcuni sostengono erroneamente) che da nessuna parte è scritto che il livello del lago oscilla tra i valori 163.04 e 162,5 si commetterebbe un grave errore, vi faccio notare che la Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha affermato che vanno preservati i naturali livelli delle acque dei bacini idrici. 

E’ per questo che la Procura della Repubblica di Civitavecchia ha rinviato a giudizio i vertici ACEA. 

Le Sezioni Unite hanno riconosciuto la rilevanza del provvedimento adottato dal Parco ai sensi dell’articolo 164 del testo unico dell’ambiente. In questo provvedimento, attualmente riconosciuto come valido dal TAR, dal Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche e dalla procura, si afferma che le acque del lago non possono essere captate (e quindi che non si possono neanche aprire le chiuse sul fiume Arrone) fino a quando non si sarà raggiunto di nuovo il livello di 163,04 metri s.l.m. o che almeno non si sia ritornati ai normali livelli stagionali che sono stati identificati sulla media dei livelli rilevati negli ultimi 100 anni. 

Livelli medi che quindi sono riconosciuti di fatto e di diritto, come quelli di riferimento per il Lago di Bracciano. Allego un’immagine che riporta un grafico che li illustra, così si capisce meglio di cosa parliamo e comprendere che non si può sostenere in nessun caso che il livello del lago è “naturalmente” un altro rispetto a quello di cui stiamo parlando. 

Semplicemente perché non è vero. 

E ora veniamo al vero motivo per cui secondo me sta aumentando tanto l’attenzione sul fiume Arrone che ha il primo tratto che va regolarmente in secca da quando esiste e qui cesserò di essere diplomatico e dirò esattamente quel che penso. 

L’Attenzione al fiume Arrone si è sollevata dopo il post di un bravo ragazzo di Trevignano, che ringrazio a nome dei miei concittadini di Anguillara. 

Il reale motivo di tanta attenzione è che la risalita del Lago sta determinando un arretramento delle spiagge e il comune che più ne risente, per motivi orografici antichi e per la struttura della conca lacustre, è Trevignano, perché li il fondale ha le sue massime pendenze e quindi la spiaggia più stretta. 

Anche questo è così da sempre… tranne che negli ultimi 4 anni (2017-2020 dopo i prelievi). 

NB 4 anni è un tempo infinitesimale per la vita del Lago, ma un tempo lungo per le attività umane. Trevignano ha visto un grande sviluppo in questi 4 anni della fruizione delle sue spiagge e questo è sicuramente un merito ed un bene. Purtroppo era un evento eccezionale. Per fortuna è un evento eccezionale. 

Il Lago sta riprendendo il suo livello pre-crisi. 

Speriamo tutti che anche l’ecosistema non ne risenta per tempi troppo lunghi anche se alcuni habitat sono quasi del tutto scomparsi (e per questo pende un giudizio per disastro ambientale). 

A livello di gestione si deve ragionare sul breve e sul lungo periodo su come assicurare la fruizione turistica delle spiagge, che torneranno alla loro normale estensione, negli anni a venire. 
Anni in cui speriamo il lago oscillerà come fa da 400 anni tra 163,04 e 162.5. 
Trevignano in particolare, ma anche gli altri paesi rivieraschi, devono pensare cosa fare di tutto quell’asfalto e quel cemento che ha strappato spazio vitale alla spiaggia, perché si volevano (giustamente?) assicurare parcheggi, ma alle persone che vengono in macchina si deve assicurare anche una spiaggia ed un Lago in salute perchè vengono per il Lago e non certo per un parcheggio. 

Questo non possiamo pensare di farlo abbassando il Lago. 

One thought on “POVERO LAGO.

  1. Mi auguro che questo pericolo non si realizzi mai! Tuttavia è necessario stare in guardia per allertare in tempo utile tutti gli abitanti e le istituzioni che abbiano a cuore le sorti del lago.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *