Avrete probabilmente letto sui quotidiani (leggi qui), che è saltato il raddoppio della linea ferroviaria Cesano-Viterbo, questa notizia fa il paio con un’altra che invece è passata (ma guarda un pò…) in sordina, ossia quella che ci racconta come anche la realizzazione della strada Anguillara-Cesano abbia subito intoppi, in questo caso di tipo giudiziario (dal 2022 infatti l’Associazione Temporanea delle Imprese per la sua progettazione e realizzazione ci ha trascinati in Tribunale… nessuno te lo ha detto? Non ci credi? Leggi qui).
Tanto il raddoppio ferroviario quanto l’Anguillara Cesano sono opere che secondo noi nascondono tante insidie, in un contesto depresso in termini di offerta commerciale, occupazionale ed economica come il nostro rischiano infatti di diventare semplicemente strumenti che trasporteranno pendolari dal “dormitorio Anguillara” verso Roma anzichè mezzi di collegamento che potrebbero portare turisti da noi.
Ma anche se dovessimo arrenderci all’idea del dormitorio queste due notizie sono nefaste perché si ripercuotono gravemente sulla qualità della vita dei nostri concittadini che ogni mattina sono costretti a recarsi nella capitale per lavoro o per trovare quei servizi da noi assenti.
Analizziamo il problema nello specifico:
- Il RADDOPPIO FERROVIARIO.
Il progetto di raddoppio della linea ferroviaria che interessa(va) Anguillara Sabazia, tra Cesano e Vigna di Valle, rientra(va) nel più ampio intervento di raddoppio della intera tratta Cesano-Bracciano, con un costo complessivo di ben 361 milioni di euro.
Come detto, recentemente il progetto è stato de-finanziato da quello stesso Ministro dei Trasporti che venne ad Anguillara e con cui i nostri Politici locali amavano tanto farsi fotografare proprio per evidenziare che grazie alla loro vicinanza l’opera sarebbe presto stata realizzata – guarda qui).
La motivazione? La necessità di finanziare la maxi rimodulazione del PNNR e la presunta incapacità di poter rispettare le tempistiche previste dal piano, destinando le risorse altrove, ma …..con una promessa (che facilmente potete immaginare che vi risparmio di raccontarvi).
Ma si sa che le bugie hanno sempre le gambe corte.
Lo sapevate che con un emendamento al Decreto Infrastrutture 2025, arriveranno ora solo 8 milioni dei 361 inizialmente previsti per migliorare la viabilità di TUTTA la tratta ferroviaria Cesano-Viterbo (quindi non solo il raddoppio Cesano – Vigna di Valle)?
Ebbene, si! Sembra sparire definitivamente il raddoppio ferroviario del tratto tra Anguillara e Cesano.
Verranno invece realizzati, probabilmente altrove, alcuni piccoli e limitati tratti di “binari di precedenza”, per il passaggio dei treni.
Il decreto recita infatti che nel prossimo aggiornamento del contratto di programma, parte investimenti tra RFI e il MIT, si avvierà la sola fase progettuale (non prima del 2027) di questa opera, ……che non ha alcuna copertura finanziaria per essere solo successivamente realizzata(siamo alle solite)!
Un’operazione che ha l’effetto solo di supportare la politica degli annunci e delle promesse elettorali ma che di certo non risolve la fragilità di una linea ferroviaria vetusta, lenta, soggetta a ritardi ed inefficienze croniche e men che meno risolverà il problema della viabilità stradale in transito sulla linea ferroviaria.
2. LA STRADA ANGUILLARA-CESANO
Che ne è stato dell’itinerario stradale di collegamento tra Cesano e Anguillara? Ormai derubricato sotto la sezione “leggende metropolitane”.
Anche qui, zero comunicazione, poca trasparenza e scarso impegno.
Al netto della totale nebulosità sull’argomento e nonostante la volontà di nascondere quanto più possibile la sporcizia sotto il tappeto, apprendiamo dall’albo pretorio che una delega sull’itinerario è stata affidata ad un consigliere comunale (e non ad uno dei due assessori tecnici presenti in giunta il che qualcosa già lo dice…) che sicuramente sarà un abilissimo imprenditore nelle sue attività di ristorazione ma che altrettanto sicuramente, di bandi e lavori pubblici non ha alcuna competenza specifica.
Sempre dalla stessa sezione del sito istituzionale leggiamo (vedi qui) che l’amministrazione ha dovuto nominare un consulente tecnico a seguito del contenzioso sorto nel 2022 tra il Comune di Anguillara Sabazia e il Consorzio Stabile CO.I.R.E.S…relativo all’Appalto Integrato per la progettazione e realizzazione della strada di collegamento Anguillara Scalo – Cesano Scalo – come da prassi dovevamo avere un’opera ed invece abbiamo un contenzioso.
Insomma, anche qui i finanziamenti stanno via via scomparendo in progettazioni, rimodulazioni e contenziosi, ma di realizzare l’opera non se ne parla affatto.
In sintesi, sembra che ci aspettino molti anni ancora in fila al passaggio a livello, per chi è costretto, per lavoro o altre necessità, a recarsi giornalmente verso il luogo di destinazione.
Un corto circuito perfetto:
si attacca il “forestiero” (Cit.) ma si costruisce per lui;
si finge di difendere l’autenticità del territorio ma si distrugge il paesaggio;
si promettono servizi ma si moltiplicano opere incompiute che non si riescono a manutenere.
Una intolleranza del prossimo, soprattutto se non è “indigeno”, che fa però da contrasto con la continua trasformazione del suolo in cemento, con la costruzione di nuovi edifici e di creazione di nuove rendite di immobili da destinare proprio a chi viene da fuori, tutto ad evidenziare una insopportabile ma tremendamente caratterizzante vittimistica ipocrisia.
Leda Catarci & Francesco Falconi
Vi racconto una storia che è satira del tempo
Dunque correvano gli anni del Signore ‘79 e ‘80, gioia immensa, nascevano Fra e Clair le mie figlie. Di politica sempre stato digiuno, ma osavo ascoltare. Progetti ambiziosi quelli dei politici di allora, prestati alla politica del popolo. Così ripensavo alle parole di mio padre già partigiano e a mia madre, non solo staffetta partigiana, ma, al seguito del Comandante Melis, tesseva le fila con pane, vino e polvere da sparo sull’Appennino umbro marchigiano. I miei scritti narrano. Torno a voi che mi leggete. Il momento politico ad Angularia era allora, credo, in forza degli dei, come un idillio d’amore tra Governo, Regione, Provincia e Comune, parole che risuonano al passato remoto. Avevamo cioè uomini, maschi per capirci, nelle varie componenti Istituzionali. Fortuna sfacciata, vi chiederete? Ero così orgoglioso di vivere il mio paese di superba bellezza, che a sentire dalle loro bocche di rosa, Anguillara sarebbe diventata di lì a poco “lu centro de lu munno” come Foligno. I progetti suonavano chiari sulla viabilità, si parlava di opera summa come raccordare la braccianese passando dietro la Casaccia, sfociare a Cesano, creando bretelle che avrebbero semplificato la viabilità onerosa della braccianese, strada maledetta, dalle numerose croci. Tra cui quella di mio nipote Giammario, il dolore non passa. Stiamo sul pezzo. Tuonano parole composte e essenziali dal primo cittadino di allora dalla piazza del Comune, colma soprattutto di Angullarini, ‘abbiamo in essere, dopo aver sentito la Regione e la Provincia, la realizzazione della bretella Anguillara Cesano’. Ricordo bene il progetto di allora, ambizioso, ma soprattutto avrebbe cambiato il nostro viatico di oggi. Polvere al vento. Oggi come allora, le “forze politiche” come si suol dire, credo a torto, tracciano una parabola custodita solo dal tempo e nella mirabile visione della dialettica resta un paese sospeso. Come non ricordare la lunga travagliata ferrovia, il passaggio a livello, la nostra via crucis. Da allora ad oggi, fogli e foglie caduti nell’oblio di qualche secreta stanza. E’ passato anche questo treno, ma noi siamo rimasti li, come statue di sale con quel sapore che sa di illusione.
Io ho molte perplessità sulla realizzazione di questa opera, le ho già espresse più volte, inutile ripetermi, non serve a nulla.